Cambia... menti: ecco come il Padova ha cambiato pelle in una settimana. L'analisi | TgBiancoscudato | Telenuovo

2022-12-07 16:32:40 By : Ms. Swing Chan

Il Padova ha deciso di cambiare pelle. Il suo allenatore di modificare il suo credo calcistico. E dopo una lunga scia di risultati negativi (ben 4 sconfitte e 3 pareggi), è arrivato il successo scaccia crisi contro il Trento.  Ecco l'analisi del momento biancoscudato affidata al blog di Martina Moscato.  

"Finalmente si può tornare a parlare di un Padova che vince (anche se non convince). Il successo contro il Trento, inutile sottolinearlo, è stato fondamentale sotto tanti punti di vista: in primis per l’umore della piazza che si stava facendo sempre più nero, ma anche per la classifica che vedeva i biancoscudati, reduci da 4 sconfitte e tre pareggi nell’ultimo mese e mezzo, precipitati a ridosso della zona playout. Dei tre punti ha giovato anche l’autostima della squadra, improvvisamente finita sotto i tacchi dopo una partenza decisamente sprint, nonché la panchina di Bruno Caneo, che si era fatta parecchio traballante e ora ha ritrovato di nuovo un po’ di solidità. 

Già, Caneo. Il cambiamento più grande, nella settimana che ha preceduto la sfida contro la squadra del suo omonimo Tedino, l’ha fatto proprio lui, accettando di compiere un passo indietro sulla propria spregiudicata idea di calcio. Quello che nelle prime giornate era in assoluto il punto forte della squadra, unito al grande entusiasmo che i risultati sul campo contribuivano a mantenere alto, si è infatti trasformato inesorabilmente, con il passare delle giornate, nel punto di fragilità. Come ha sottolineato il vice di Caneo, Raffaele Longo, a Seregno, al termine di una delle più brutte sconfitte stagionali, i primi segnali di scricchiolio sono iniziati nel secondo tempo della partita con la Feralpi all’Euganeo, finita 1-1. E’ poi arrivato l’orrendo 0-5 di Crema contro la Pergolettese (che pareva una giornata storta e invece si è capito poi che lo è stata solo in parte), seguito da prestazioni buone ma non più buonissime, belle ma non più esaltanti, da pareggi che potevano (e dovevano) essere vittorie, da vittorie ampiamente alla portata trasformate in pareggi all’ultimo minuto, da pareggi che sono diventati sconfitte per una disattenzione fatale. 

L’involuzione ha portato alla crisi di risultati sul campo e alla conseguente, comprensibile, messa in discussione dell’allenatore. E’ a questo punto però che, come detto, il tecnico sardo è riuscito a estrarre dal cilindro, ovviamente con l’input determinante della società, la mossa giusta al momento giusto. 

Non ho mai visto un allenatore modificare il proprio progetto tecnico in questo modo, ma credo che, in questa particolare situazione, sia stato meglio seguire questo percorso anziché lasciarlo fare e poi procedere all’esonero. Questo gruppo è stato costruito a immagine e somiglianza di Caneo, come un abito su misura: cambiare allenatore con ogni probabilità questa volta non avrebbe rimesso in bolla la squadra semplicemente perché non sarebbe bastato affidarsi a un traghettatore qualunque, ci sarebbe voluto uno che gli assomigliasse tatticamente almeno un po’ e in questo momento il profilo desiderato non è affatto disponibile sul mercato. Meglio continuare ad avere fiducia in Caneo, pur con alcuni correttivi per restituire alla squadra l’equilibrio che era venuto a mancare e rafforzarne l’identità. Non è che col Trento si sia visto un Padova completamente guarito. Il Biancoscudo è ancora convalescente. Ma almeno per il momento è stata trovata la terapia giusta per farlo alzare dal letto e fargli muovere i primi passi in sicurezza. Per tornare a correre e a stupire ci vorrà un po’ di tempo".