Che cosa sono le ulcere cutanee, come si curano e perché è importante non sottovalutarle- Corriere.it

2022-12-07 16:43:05 By : Mr. Jack CUI

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Queste lesioni sono causate soprattutto da problemi vascolari. Per il loro trattamento si può ricorrere a medicazioni mirate, chirurgia e tecniche di medicina rigenerativa

Quello delle ulcere cutanee è un problema più comune di quanto si pensi . Se in passato era appannaggio soprattutto degli anziani, oggi queste lesioni della pelle vengono riscontrate sempre più spesso anche in individui giovani , complici anche i nuovi stili di vita caratterizzati da cattive abitudini alimentari e sedentarietà, oltre ad alcune patologie, traumi e interventi chirurgici.

Che cosa sono le ulcere cutanee?

«Sono le lesioni della pelle che si sviluppano quando una ferita stenta a guarire in modo spontaneo — spiega Alessandro Corsi , responsabile dell’Unità semplice di Vulnologia presso Irccs Ospedale San Raffaele di Milano —. In circa il 70 per cento dei casi hanno origine vascolare, prevalentemente venosa ma anche arteriosa, e si presentano soprattutto su gambe e piedi. Le ulcere venose sono legate a un cattivo funzionamento del sistema venoso che comporta il reflusso di una certa quantità di sangue nelle parti più basse della gamba, dove tende a ristagnare, con la comparsa di gonfiori, capillari superficiali, vene varicose e, nei casi più gravi, appunto ulcere. Le ulcere arteriose sono invece legate all’arteriopatia periferica, condizione caratterizzata da restringimenti o occlusioni nelle arterie degli arti che causano un’insufficiente ossigenazione dei tessuti che vanno incontro a sofferenza, determinando la morte cellulare con apertura di queste lesioni sulla pelle ».

Tra le ulcere vascolari rientrano anche quelle dovute all’insufficienza linfatica . «In questi casi la linfa , che di norma viene drenata dai vasi linfatici verso il sistema circolatorio, tende a rimanere soprattutto negli arti inferiori e a riversarsi nei tessuti , determinando un rigonfiamento dei tessuti e poi della gamba stessa, fino ad arrivare a quadri importanti detti di elefantiasi» spiega Corsi. Esistono poi altre ulcere, come quelle del «piede diabetico» e le piaghe da decubito . Le prime sono dovute a fattori diversi (arteriopatia e neuropatia diabetiche) che le mantengono aperte e ostacolano il processo di guarigione, anche qualora si tratti di banali ferite. Le piaghe da decubito sono legate alla compressione dei tessuti e il fattore di rischio più importante è la permanenza a letto per lunghi periodi.

«Le ulcere cutanee sono lesioni con una parte centrale caratterizzata dalla perdita di tessuto cutaneo . Le ulcere venose in genere hanno margini a carta geografica, mentre quelle arteriose li hanno ben definiti. Entrambi questi tipi di ulcere possono causare dolore che nelle arteriose tende a migliorare tenendo le gambe verso il basso (il poco ossigeno portato dalle arterie resta più nei tessuti), mentre in quelle venose migliora sollevando gli arti. A volte è presente una secrezione che potrebbe essere indicativa di un’infezione , soprattutto se di odore sgradevole, oppure, se molto profusa, potrebbe far pensare a un’ulcera linfatica. Ad ogni modo qualunque lesione cutanea che stenti a guarire va guardata con sospetto ».

L’ulcera può dare complicazioni. La più comune è l’infezione locale della lesione che però, se non ben controllata, può scatenare un quadro di infezione generalizzata (sepsi) spesso fatale soprattutto in pazienti fragili. Un’altra complicanza temibile è la gangrena umida : il tessuto tende a «liquefarsi» e c’è il rischio di amputazione di parti più o meno estese degli arti.

Come vanno gestite le ulcere cutanee?

«In presenza di una lesione cutanea che stenta a guarire, l’ideale è rivolgersi a un centro di Vulnologia . La prima cosa da fare è inquadrare il paziente nella sua globalità, considerando anche malattie concomitanti, magari non ancora diagnosticate (per esempio il diabete). Il passo successivo è analizzare l’ulcera, cercando di capirne l’origine. Il paradigma è andare dal paziente all’ulcera, non viceversa. Se opportuno, possono essere prescritti anche alcuni esami a seconda della patologia di base sospettata, tra questi per esempio l’ecodoppler arterioso o venoso oppure esami della sensibilità , qualora si sospetti una neuropatia diabetica».

Quali sono i trattamenti disponibili?

«L’obiettivo della terapia è riavviare i meccanismi fisiologici di riparazione che nelle ulcere cutanee croniche non funzionano. L’ideale è agire su più fronti con medicazioni mirate, presidi, trattamenti chirurgici e tecniche di medicina rigenerativa. La terapia va sempre personalizzata , senza trascurare il dolore, talvolta molto invalidante. L’uso di antibiotici locali è da evitare perché le lesioni sono normalmente coperte di batteri che vivono sulla cute senza creare danni. Solo in casi selezionati, quando il numero di batteri e la loro potenza aumentano, si può considerare una terapia antibiotica per bocca, intramuscolo o endovena».

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