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2022-12-07 16:38:26 By : Mr. Mike Lin

Ne abbiamo parlato con il professor Rolando Bolognino, biologo nutrizionista in campo oncologico e di prevenzione, esperto in alimentazione sportiva

Con l’età, oltre all‘aumento della fragilità ossea si possono deteriorare i muscoli, a causa di una riduzione dell’attività fisica, una fragilità locomotoria che colpisce chi non è in grado di fare esercizio. Fa scalpore quindi la notizia che in Giappone sia stato scoperto un farmaco che potrebbe curare proprio questa fragilità, generando effetti sul corpo paragonabili a quelli dell’attività fisica. Si tratta di una ricerca pubblicata su Nature, condotta dai ricercatori della Tokyo Medical and Dental University (TMDU). Il gruppo di studio, utilizzando un nuovo sistema di screening dei farmaci, ha identificato un composto che replica i cambiamenti nei muscoli e nelle ossa che di solito si ottengono con l’allenamento. La molecola in questione è il locamidazolo (LAMZ), un derivato dell’aminoindazolo che sembra avere la capacità di stimolare la crescita delle cellule muscolari e degli osteoblasti che formano l’osso, inibendo la formazione di osteoclasti, che invece lo distruggono. Il limite dello studio è che, per ora, è stato condotto solo su topi da laboratorio, ma i ricercatori sono fiduciosi di poter proseguire con la sperimentazione anche sulle persone.

La sarcopenia è una condizione di indebolimento muscolare con perdita di forza e di massa che l’esercizio fisico contribuisce a prevenire e contrastare. Ma nelle situazioni di inattività, come in chi soffre di malattie neurodegenerative ed è costretto a letto, questo farmaco potrebbe essere un rimedio efficace. Il condizionale è però davvero d’obbligo. “Lo studio ha mostrato cambiamenti sia nei muscoli che nelle ossa dei ratti a cui è stato somministratori il farmaco, potendo osservare che i topi trattati avevano fibre muscolari più larghe e una maggiore forza muscolare rispetto a quelli non trattati”, ci spiega il professor Rolando Bolognino, biologo nutrizionista in campo oncologico e di prevenzione, esperto in alimentazione sportiva, e professore al Master in “Scienze della Nutrizione e Dietetica Clinica” presso l’università degli studi di Roma Unitelma La Sapienza. “La resistenza è stata studiata utilizzando un tapis roulant”, continua Bolognino: “I topi cui era stato somministrato il farmaco erano meno affaticati e avevano percorso una distanza maggiore rispetto ai topi non trattati. Tuttavia i miglioramenti non sono avvenuti in sedentarietà, ma hanno accentuato la risposta allo sforzo”.

Professor Bolognino, allo stato attuale delle nostre conoscenze, può un farmaco sostituirsi al movimento fisico? “Se mai si riuscisse a utilizzarlo nell’uomo, non sostituirebbe lo sport, ma ne potenzierebbe i benefici. In più, siccome parliamo di una sostanza che stimola i fattori di crescita, sarà fondamentale valutare con attenzione i possibili effetti collaterali”.

Esercitare i muscoli fa bene non solo alla forma fisica. Quali altri benefici? “Sono numerosi. Rafforza muscoli e articolazioni; ottimizza il metabolismo, migliorando il rapporto tra massa grassa e massa magra; aumenta la capacità e l’elasticità dell’apparato respiratorio; migliora la capacità contrattile del cuore e la sua irrorazione coronarica, e la regolarità del transito intestinale. E l’elenco continua perché i vantaggi arrivano anche al cervello, contrastando i disturbi dell’umore, visto che favorisce il rilascio di due importanti tipi di neuromediatori, l’acetilcolina e le endorfine. Ed è un potente fattore di prevenzione per le tipiche malattie della vita sedentaria, come obesità, diabete, ipertensione, ictus e infarto. Infine, stimola il sistema immunitario, supporta la prevenzione delle patologie oncologiche e può essere uno strumento utilissimo anche durante il percorso di cura”.

Insomma, quasi una panacea. C’è però un rovescio della medaglia: può esserci il rischio di superare i limiti del rispetto della salute nella ricerca costante di sviluppare massa muscolare? “Sì, lo sport è come una medicina: va assunta la giusta dose con la giusta frequenza. E, proprio come per i farmaci, non si dovrebbe superare la dose raccomandata. Lo sport è un grande alleato della salute, ma se mal gestito può portare a problematiche severe sia a livello muscoloscheletrico che cardiovascolare. In generale non bisogna mai improvvisarsi, soprattutto a una certa età”.

Quali sono le regole di prevenzione per allontanare il più possibile la sarcopenia, il processo di indebolimento muscolare? “Innanzitutto, è fondamentale nutrirsi in maniera bilanciata, garantendo la giusta quantità proteica per soddisfare il turnover aminoacidico giornaliero, che andrebbe misurato e conosciuto. Poi, bere almeno 1,5 l di acqua con residuo fisso medio. Praticare attività fisica mista: sia aerobica (camminata, nuoto, bici, corsa, ecc.) in cui si stimola maggiormente la frequenza cardiaca, sia anaerobica (pesi ed esercizi di rinforzo muscolare) dove c’è maggior lavoro di forza e potenza muscolare. È fondamentale però curare anche l’aspetto dell’allungamento muscolare dedicando alcuni minuti al giorno allo stretching”.

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